Alla fine di un percorso oncologico si sente il bisogno di ritrovare la normalità; un passaggio che passa anche dal recupero delle forze fisiche e dallo smaltimento dei farmaci oncologici.
Tra questi, uno dei più comuni è il taxolo, che agisce interferendo con la divisione cellulare e inibisce la crescita delle cellule tumorali. Come altri farmaci specifici, aiuta nella lotta contro il cancro, ma può portare effetti collaterali e pesare sull’organismo.
Per smaltire il taxolo o altri medicinali usati durante i trattamenti, ovvero per aiutare l’organismo a eliminarli e ridurre gli effetti collaterali, è importante seguire alcune raccomandazioni. Vediamo quali.
Quanto tempo serve per disintossicarsi dalla chemio?
Gran parte dei farmaci si elimina nei liquidi corporei entro un paio di giorni dal trattamento, tuttavia, alcuni possono restare nel corpo più a lungo, anche fino a una settimana.
Ciò accade perché il tempo necessario per disintossicarsi dalla chemioterapia varia in base a diversi fattori:
- tipo di farmaco (alcuni farmaci si eliminano più rapidamente di altri)
- dose (più elevate sono le dosi più richiedono tempo per essere eliminate)
- funzione renale ed epatica (se i reni o il fegato non funzionano bene, il corpo può avere difficoltà a eliminare i farmaci)
- età e condizioni mediche (i pazienti più anziani e quelli con condizioni mediche preesistenti potrebbero richiedere più tempo).
Infine, bisogna tener presente che nei casi di terapia continuativa i farmaci saranno sempre presenti nell’organismo fino alla conclusione definitiva della cura.
Per aiutare il corpo a eliminare prima – e meglio – i residui di taxolo e altri medicinali usati durante la chemioterapia, è possibile fare affidamento su alimentazione e idratazione.
Come l’alimentazione interagisce con i farmaci?
Facciamo una piccola premessa: la composizione del cibo può essere un fattore in grado di interagire in maniera farmaco-dinamica con alcuni chemioterapici.
Ad esempio:
- i cibi ricchi in grassi o proteine possono incrementare l’assorbimento del farmaco,
- alimenti troppo trasformati e zuccherati possono peggiorare alcuni effetti collaterali,
- i liquidi accelerano il passaggio dei medicinali attraverso lo stomaco e riducono la comparsa di effetti collaterali.
Non esistono indicazioni generali, ma vanno pensati interventi nutrizionali personalizzati. E non in tutti i casi: se non si rileva un calo ponderale o effetti collaterali, si possono mantenere le abitudini alimentari, purché si tratti di una nutrizione varia ed equilibrata.
Un piano nutrizionale personalizzato, che tenga conto della terapia somministrata e degli effetti collaterali segnalati dal paziente, può apportare un notevole miglioramento della qualità di vita, contribuire a ridurre i tempi di ospedalizzazione e favorire un buon esito clinico.
No a diete alternative o fai da te, che possono diventare dannose e attenzione all’assunzione di integratori, anche naturali, che devono essere sempre valutati dal medico.
Mantenere una dieta ricca di frutta, verdura, carboidrati complessi e proteine, invece, aiuta a supportare l’organismo durante e dopo il trattamento.
Smaltire i farmaci oncologici: l’importanza dell’idratazione
Bere liquidi aiuta a smaltire più rapidamente i metaboliti dei farmaci e quindi a prevenirne i possibili effetti tossici, soprattutto su reni e vescica. In questo modo è possibile eliminare tramite le urine medicinali e tossine, ripulendo tutto il corpo.
L’acqua è l’alleato numero uno dopo ogni seduta di chemioterapia, poiché oltre a mantenere gli organi sani, consente di contrastare la disidratazione spesso accusata dai pazienti oncologici.
La raccomandazione è di bere e idratarsi a sufficienza, assumendo liquidi con frequenza durante tutto l’arco della giornata.
Due litri al giorno di acqua sono una quantità ideale, ma si possono aggiungere altre fonti di liquidi come tisane e infusi. Oppure il tè verde che favorisce la depurazione dell’organismo.
Depurare i reni – e gli altri organi – dopo la chemioterapia
Come è noto, oltre le cellule tumorali, anche quelle sane vengono intaccate dal percorso chemioterapico. Questo significa che tutto il corpo ha bisogno di ricostruirsi.
Oltre al modo di mangiare e al mantenimento dell’idratazione, di cui abbiamo appena parlato, chi ha concluso un percorso di questo tipo, dovrebbe affidarsi a un professionista della nutrizione, per ripristinare l’ottimale funzionalità del corpo.
I reni, aiutati da un adeguato quantitativo di acqua, riescono a lavorare bene e ripulirsi velocemente. Ma non sono gli unici a dover essere sostenuti.
Pensiamo al fegato, un vero e proprio filtro per il corpo, che dopo la chemio risulta affaticato, può essere gestito con l’assunzione di piante e vegetali come il carciofo o il ravanello nero, anche in forma di tisana.
Infine, un occhio di riguardo alla flora intestinale e vaginale. Yogurt e integratori di probiotici mirati (indicati dal medico) possono rivelarsi un’ottima soluzione.
Consigli per depurare l’intestino
Dopo un percorso di chemioterapia, il corpo ha bisogno di ritrovare il benessere dell’intestino, in modo delicato. Allo stesso tempo, però, tutto l’organismo deve essere sostenuto, dunque nutrito in modo adeguato.
Per non affaticare l’intestino e ritrovare pian piano le energie, puoi sfruttare alcune strategie:
- scegli cibi leggeri, facili da digerire (pollo, tacchino, pesce e cottura al vapore o con olio vegetale)
- aiutati con cereali integrali, legumi e verdure cotte, combinate con quelle crude (così da introdurre gradualmente le fibre utili per l’intestino)
- mangia con calma (masticare bene sostiene una buona digestione e minimizza la nausea).
Qualunque sia il percorso e la situazione specifica, è importante ascoltare il proprio corpo e farsi affiancare da un medico professionista che possa fornire i migliori consigli alimentari personalizzati per disintossicare il corpo e ritrovare vitalità dopo la chemioterapia.